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Ad oltre 400 km/h con un V6 Peugeot

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35 anni fa sul circuito di Le Mans.

Con la tecnologia attuale, oggigiorno non è pensabile neppure avvicinarsi ai 400 km/h sul rettilineo delle Hunaudierers del circuito di Le Mans. Alla fine degli Anni ’80 però, quando quei quasi 6 chilometri della Strada Nazionale 138 che vanno dalla curva del Tertre Rouge al villaggio di Mulsanne non erano stati ancora spezzati da due ampie chicane, era tutta un’altra storia.

A riuscirci fu l’11 Giugno 1988 un prototipo sviluppato da due ingegneri Peugeot vi riuscì ed indirettamente aprì la strada alla lunga e fortunata presenza della Casa del Leone nelle grandi gare di durata, Le Mans ovviamente inclusa. Parliamo della WM P88 con motore Peugeot V6 che, guidata dal francese Roger Dorchy, si spinse fino a 407 km/h, distruggendo i 386 km/h raggiunti tre anni prima da Jackie Oliver alla guida di Porsche 917 coda-lunga.

Nel 1969 Gerard Welter e Michel Meunier (le cui iniziali dei rispettivi cognomi diedero il nome della WM) iniziato a lavorare sul progetto e nel 1976 portarono a Le Mans la WM69 deritava da una Peugeot 204 Cabriolet. Con loro c’era Vincent Soulignac, un altro ingegnere Peugeot, che ricorda che si trattava di puro dilettantismo tanto che nessuno di loro percepiva un solo centesimo.

Negli Anni ’80 non c’era più spazio per il dilettantismo. Vincere la 24 Ore era in possibile per però si poteva puntare sull’aerodinamica per costruire un’auto che entrasse nella storia. Partì così il progetto Objectiv 400 per il quale la WM coinvolse il carrozziere Heuliez ed il suo capo Gérard Quéveau. Un primo tentativo fu fatto nel 1987 con la WM P87 spinta da un 2.800-V6i biturbo derivato dal PRV (Peugeot-Renault-Volvo), utilizzato in molte vetture di serie, ma le attrezzature radar utilizzate per rilevare la velocità diedero risultati contrastanti.

Oltre alla P87, l’anno seguente fu portata a Le Mans la nuova P88, ulteriormente evoluta sul piano dell’aerodinamica ed equipaggiata con una versione più spinta del V6 la cui potenza era salita da 850 CV a 900 CV. Quanto basta raggiungere i 407 km/h ed entrare nella storia della 24 Ore di Le Mans. In realtà la WM decise di dichiarare una velocità di 405 km/h perchè qualche mese dopo  era previsto il lancio della nuova Peugeot 405 e pensarono che associare la prestazione velocistica alla denominazione della vettura fosse la cosa migliore.

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